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BODYFACTORY: da sogno a realtà

La società sportiva DML Functional è nata dall'idea di tre amici con una grande passione per lo sport, in particolare per quello della palestra.

Già da qualche anno tutti e tre avevano intrapreso la professione di insegnamento in ambito sportivo collaborando con varie palestre della zona dove si incontravano spesso per lavoro e per allenarsi insieme e dove scherzosamente palesavano l'idea di creare un giorno il loro centro sportivo. Da parlarne in modo scherzoso hanno iniziato ad abbozzare delle idee concrete e nell’agosto del 2019 è nata la DML Functional S.S.D a R.L. Ricordano in quell'anno infinite riunioni per mettere in piedi una struttura che non fosse “la solita palestra” dove generalmente pochi amanti del ferro trovano il luogo dove allenarsi. La loro idea era molto più ambiziosa: creare un centro dove tutte le persone, sia gli sportivi ma soprattutto chi fino a quel momento non aveva mai messo piede in una palestra, potessero giovare dei benefici di svolgere un'attività fisica regolare.

Per fare ciò si resero conto che non sarebbe bastato riempire una stanza di macchine “da palestra”. Chi non ha mai frequentato una palestra si è sempre tenuto ben alla larga da questo mondo vedendolo come un ambiente dove dei narcisisti si allenano in solitudine sollevando ghisa e sbattendo i pesi a terra. Hanno quindi messo insieme le loro conoscenze, le loro esperienze fatte fino ad allora insieme a tanta passione e a dicembre 2019 hanno aperto a Palazzolo dello Stella il centro Sportivo BodyFactory dove sono riusciti a creare un centro olistico unico per il suo genere dove l'allenamento è solo una parte delle attività che propongono e dove l'obiettivo è quello di trasmettere uno stile di vita sano e condividere delle abitudini salutari che tutti possono adottare per migliorare la qualità della propria vita. Collaborano con una nutrizionista ed un osteopata così che i tesserati possono trovare direttamente in palestra un servizio a 360 gradi.

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Motivazione e disciplina

Spesso si ha la convinzione che per raggiungere i propri obiettivi occorra avere forti motivazioni. Sotto un certo aspetto è così, ma spesso ne sopravvalutiamo l’importanza. Quando si è fortemente motivati è più facile raggiungere gli obiettivi, mantenere il focus sugli impegni, viceversa quando le motivazioni non sono sufficienti i risultati tardano ad arrivare.

C’è un ma: la motivazione presuppone che per fare qualcosa tu debba essere dell’umore giusto. Quindi come ovviare al problema quando attraversiamo periodi difficili e ci sembra andare tutto storto?

Proprio in questi casi entra in gioco la disciplina. La disciplina riesce a separare lo stato d’animo del momento dal compito da svolgere, taglia il legame tra sentimento e azione. Soltanto dopo ti sentirai bene, soddisfatto di aver agito portando a termine il tuo compito. Inseguire la motivazione significa pretendere di sentirsi bene prima di compiere un’azione, la disciplina sposta il momento della soddisfazione a dopo l’aver agito. Le motivazioni oggi ci sono e domani no, se confidi su di loro stai cercando di avere voglia di fare qualcosa. La forza della disciplina è agire anche se non se ne ha voglia, lo stato d’animo migliorerà dopo, non prima. Basti pensare quando non si ha voglia di venire in palestra ma poi una volta finito l’allenamento ci si sente meglio, più liberi e leggeri.

Quindi come si coltiva la disciplina? Non è semplice, ma il modo più efficace è promuoverla a piccoli passi. Cerchiamo quindi di modificare le abitudini un po’ alla volta, costruendo così la nostra disciplina.

Ciclo e allenamento

Bisogna allenarsi diversamente quando siamo in quel periodo del mese?

Sono stati fatti vari studi e programmi di allenamento periodizzati in base al ciclo mestruale. Uno di questi andrebbe a suddividere il ciclo in 4 fasi così come l’allenamento. Fase follicolare: allenamento di forza (carichi medio alti, fra il 70% 80% del massimale) Fase ovulatoria: fase ottimale per testare i massimali Fase lutea: fase in cui ci si sposta su attività cardiovascolare a medio/bassa intensità e bassa intensità in sala pesi Fase mestruale: nei giorni di flusso intenso scarico o rest dall’allenamento.

Capite bene però quanto sia difficile programmare un allenamento specifico sulla donna tenendo conto solo di questi parametri perché oltre a questo ci sono un milione di altri fattori che la possono influenzare. Le donne in generale rispondono meglio a stimoli costanti piuttosto che a variazioni repentine per cui sarebbe opportuno attivare una componente importantissima, ovvero l’ascolto interno. Se durante il ciclo ci sentiamo cariche perché non allenarci? Se al contrario ci sentiamo ko perché sforzarci nel farlo? Siamo sempre e solo noi a capire come ci sentiamo in quel preciso periodo. Impara ad allenare il corpo, ma anche l’ascolto dei segnali che manda e regolati di conseguenza.

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Soffri di sciatalgia?

Vediamo assieme di cosa si tratta! Avere sciatalgia significa “avere dolore da infiammazione del nervo sciatico”. Il nervo sciatico parte dalle ultime vertebre lombari, e decorre posteriormente lungo la coscia, arrivando poi fino alla punta dei piedi. Quando si infiamma, il dolore può essere talmente intenso da bloccarti a letto, oppure, puoi stare benino a riposo ma avere dolore forte in alcuni movimenti. Tipicamente il dolore può essere localizzato: • nella zona del gluteo • nella parte posteriore della coscia • nella parte laterale-anteriore della tibia In alcune occasioni, questo dolore può essere accompagnato da formicolio e/o da debolezza del piede.

Perché si può infiammare il nervo sciatico?

Quando si parla di “nervo sciatico” infiammato, spesso lo si associa solo alla famosissima “ernia al disco”. In effetti, i problemi dei dischi vertebrali sono sicuramente da prendere in considerazione, ma non sono certo gli unici a causare sciatalgia. Ad esempio, anche la forte contrattura dei muscoli posteriori della coscia può essere una importante causa di infiammazione ricorrente del nervo sciatico. Un fattore del quale si tiene poco conto è la cronica contrattura (molto comune) dei muscoli posteriori della coscia. Se i muscoli posteriori della coscia sono cronicamente accorciati e deboli, possono irritare il nervo sciatico, che passa al loro interno. In genere, queste sciatalgie non sono mai talmente acute da bloccarti a letto, a differenza di quelle causate da ernia al disco. La sciatalgia da eccessiva tensione e contrattura muscolare risponde molto bene agli esercizi mirati.

Cosa fare se hai il nervo sciatico infiammato?

Se hai una sciatalgia persistente per la prima volta, la cosa da fare è sicuramente quella di avvisare il tuo medico, che ti farà fare gli accertamenti del caso, e ti darà una mano con degli antidolorifici. Se sei un caso di sciatalgia cronica, la terapia che funziona meglio sono gli esercizi rieducativi. Gli esercizi rieducativi funzionano benissimo sia che la tua sciatalgia parta da un problema vertebrale, sia che parta da una eccessiva tensione dei muscoli posteriori della coscia. La cosa più saggia da fare è quella di prendersi cura dei propri muscoli e della propria colonna, in modo da non trovarsi ad avere il problema della “sciatica ricorrente”.

Riscaldamento

Quello del riscaldamento è uno degli argomenti più controversi e dibattuti nel settore sportivo e del fitness in genere; non è un caso che tutti svolgano il riscaldamento pre palestra a modo proprio, ma quasi nessuno abbia la certezza di farlo correttamente. Riscaldamento è il termine generico utilizzato per indicare la pratica motoria di ciò che, prima del lavoro fisico vero e proprio, d'allenamento o di gara, è necessario a creare una condizione ottimale all'espressione di performance tanto quanto ridurre il rischio di infortunio. Ancora oggi molti allenatori e preparatori consigliano esercizi di riscaldamento come tapisroullant e cyclette.

Ma siamo sicuri che sia sufficiente?

Compito del riscaldamento è anche quello di assicurare (costruire, ripristinare o consolidare) le capacità di Mobilità Articolare della persona che inizia (riprende o ristruttura) il proprio percorso di allenamento fisico. La Mobilità Articolare è la capacità di gestire in totale sicurezza ed efficacia tutte le articolazioni del nostro sistema corpo, sia in statica che, soprattutto, in dinamica, relativamente a tutti gli schemi motori generali e specifici che siamo o saremmo in grado di fare. Possiamo evincere quindi che la triplice funzione della Mobilità Articolare è quella di: • Mobilizzare l’articolazione all’interno del suo specifico range; • Stabilizzare l’articolazione all’interno della sua fisiologica sede, sia in statica che in dinamica; • Coordinare tra di loro le varie articolazioni che collaborano all’unisono per l’esecuzioni di movimenti composti e complessi, stabilizzandone alcune e mobilizzandone altre in base alla specificità del movimento che si sta eseguendo. Stiamo parlando di requisiti che possono servire in allenamento o in gara sia all’atleta top, sia alla normale casalinga, sia ovviamente alle migliaia di sfumature che sono nel mezzo!

Cosa Evitare

Proprio per la sua importanza, il riscaldamento pre palestra ha anche degli aspetti di particolare delicatezza. Esiste anche una serie di comportamenti da evitare, e di seguito cercheremo di elencarli in maniera esaustiva. Fare stretching: si tratta di un protocollo concepito per aumentare la flessibilità muscolare, che non ha nulla a che vedere con il riscaldamento; al contrario, anche per cimentarsi in questa pratica è necessario che i tessuti siano caldi e ben attivi, ma non sotto pumping. Eseguirlo frettolosamente, soprattutto in concomitanza di tabelle specifiche per la forza. Svolgere solo riscaldamento generale o specifico, oppure solo movimenti simili ma non identici a quelli che andremo ad eseguire in workout.

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Il giusto recupero

Piccola premessa importante per capire bene l'argomento in questione: il nostro organismo ha tre sistemi energetici, tre marce che gli permettono di spendere energia chimica per ottenere energia meccanica. I sistemi energetici sono: sistema anaerobico alattacido (del creatinfosfato), grandissima capacità ma si esaurisce subito sistema anaerobico lattacido, buona capacità ma una durata limitata (decrescere dopo 90″) sistema aerobico, bassa capacità ma una durata pressoché illimitata (a partire dai 120″ prevalere nel tempo sugli altri sistemi)

L’essere umano è una macchina aerobica, senza ossigeno non possiamo vivere, ovvero non possiamo produrre energia. Per brevi lassi di tempo possiamo però contrarre un debito di ossigeno ed utilizzare sistemi anaerobici. Dunque nei nostri allenamenti entrano in gioco prevalentemente i primi due sistemi. Il primo utilizza come molecola energetica "il creatinfosfato", quindi dobbiamo rapportarci al tempo per la produzione di esso; mentre il secondo sfrutta il glicogeno muscolare con riserve maggiori rispetto al primo.

Nella pratica quanto conviene recuperare?

Nella pratica però le cose sono un po' diverse rispetto a quelle evidenziate dalla scienza poiché entra in gioco il lavoro svolto dal SNC (sistema nervoso centrale). L'attenzione gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo a fine sessione allenante sia in termini di volume che di intensità. Dunque è normale che certi giorni abbiamo bisogno di più recupero rispetto ad altri in cui siamo in forma e ci sentiamo invincibili. Infatti il recupero tra le serie può variare in base alla condizione mentale, ma comunque specifichiamo che la scienza non ha torto se indica un recupero preferibile dai 3' ai 5' minuti per le serie con un alto tasso di intensità (circa 85% in su) e almeno 1' per le serie più "leggere" ma più stressanti in voluminosità.

STRETCHING E MOBILITÀ ARTICOLARE

Spesso ci concentriamo così tanto sull'allenamento che dimentichiamo due aspetti altrettanto importanti che lo precedono e lo concludono, e che non possono mai mancare. Altre volte, invece, li confondiamo eseguendoli in maniera casuale e senza distinguerli.

Vediamo ora le differenze, quando svolgerli e perché sono così importanti!

MOBILITÀ ARTICOLARE La mobilità è una delle cinque capacità motorie di base che ognuno di noi dovrebbe possedere. Le altre sono: forza, resistenza, velocità e coordinazione.
La mobilità articolare, come si può capire dal nome, è la capacità di una o più articolazioni di muoversi liberamente attraverso tutto il proprio range di movimento. Ogni allenamento dovrebbe iniziare con il cosiddetto "riscaldamento", ovvero una serie di esercizi dinamici e attivi che servono a preparare il nostro corpo: aumentando la temperatura interna e muscolare, migliorando la funzione neurale e aumentando l'afflusso di sangue ai muscoli, ottimizzando così tutto ciò che verrà fatto successivamente.
Tra i possibili effetti positivi sulla performance si possono riscontrare:

Maggiore rapidità di contrazione muscolare e rilassamento dei muscoli, sia agonisti che antagonisti.
Incremento di forza e potenza muscolare.
Maggiore apporto di ossigeno e afflusso di sangue ai muscoli attivi. Maggiore predisposizione psicologica per la performance.
Una buona mobilità, oltre a migliorare le tue prestazioni nell'allenamento, previene anche il rischio di infortuni. I fattori che possono influenzarla sono l'elasticità dei legamenti e dei tendini, l'età, il sesso, il tono muscolare e molti altri. Questo non esclude che la mobilità possa essere allenata e migliorata.

STRETCHING
Esistono varie tecniche di allungamento, ma per ognuna di esse la frequenza, la durata e l'intensità sono aspetti importanti.
Lo Stretching Statico è una delle metodologie più diffuse al mondo per il miglioramento e il recupero muscolare.
Consiste nell'effettuare e mantenere una posizione di allungamento per un tempo che va dai 10 ai 30 secondi, permettendo così al muscolo o al gruppo di muscoli sinergici coinvolti di migliorare la propria capacità di allungamento.
Durante la tenuta di un esercizio è importante raggiungere la posizione di allungamento in modo lento e graduale, evitando movimenti bruschi e non superando la soglia del dolore.
Fondamentale per un buon allungamento è abbinare la respirazione al movimento: mantenere un ritmo respiratorio normale aumenta l'afflusso sanguigno e rilassa il corpo, consentendo un allungamento ottimale.
Fare stretching è importante per mantenere una buona flessibilità muscolare; ricordiamoci che la capacità di un muscolo di contrarsi, cioè di generare forza, è direttamente proporzionale alla sua capacità di allungarsi.
Quindi, al termine della tua seduta di allenamento, sarebbe opportuno dedicare del tempo agli esercizi di stretching.

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